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giovedì 13 ottobre 2016

Al via in Calabria "Le Domeniche Gourmet".

Ideate dall'eclettica Farmacista/Sommelier Giovanna Pizzi (www.peccatidigola.info), "Le Domeniche Gourmet" sono delle passeggiate in giro per la Calabria alla scoperta del territorio, della cucina e delle specialità enogastronomiche di questa terra sconosciuta ai molti.
Giovanna, referente per la Calabria della scuola di cucina Peccati di Gola, sommelier AIS e appassionata cultrice di enogastronomia, ci racconta di questa sua nuova idea.
"Ogni singolo tour - racconta la Pizzi - prevede una visita in una azienda di eccellenza, un corso di degustazione specifico e un pranzo in un ristorante selezionato e per questa prima domenica la destinazione sarà la Piana di Gioia Tauro con la visita dell'Azienda Agricola Maria Eleonora Acton di Leporano".
L’Azienda Agricola (www.actondileporano.com) si trova al centro della Piana di Gioia Tauro (RC) in una delle zone più fertili della Calabria ed è un'azienda di circa 300 ettari prevalentemente olivicola, agrumicola e frutticola.
Una storia antica quella della Famiglia Acton, famiglia importante inglese che si stabilisce nel ‘700 nell'allora Regno delle due Sicilie e successivamente in Calabria.
L’azienda agricola Acton oggi condotta dalla principessa Maria Eleonora, risiede nell’insediamento produttivo di Cannavà, voluto dai Serra di Cardinale principi di Gerace, nella piana di Gioia Tauro.
La famiglia Acton cura direttamente tutte le fasi della produzione, dalla raccolta alla vendita del suo olio denominato “La Foresta”.
"Qui, nella tenuta di Cannavà - continua Giovanna Pizzi - avremo modo di assistere durante la nostra visita alla raccolta delle olive. Le diverse cultivar di olive vengono raccolte seguendo un ordine cronologico in funzione della migliore qualità dell’olio ottenibile, per creare un prodotto di eccellenza. La Foresta, extravergine declinato nelle sei varietà (Ottobratica, Leccino, Carolea, Frantoio, Roggianella e Cannavà), è l’olio che degusteremo in un percorso sensoriale attraverso le sei tipologie prodotte, nel loft che fa parte dell’impianto architettonico dell'azienda che è rimasto quello originario del '700. 
Il Corso di avvicinamento alla degustazione dell’Olio extravergine di Oliva sarà tenuto da Antonio Giuseppe Lauro (antoniolauro.it), tra i massimi esperti in fatto di olio". 
Da anni, in qualità di esperto di analisi sensoriale, il Dr. Lauro - agronomo e funzionario dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) - Servizio Marketing, si occupa di marketing dei prodotti agroalimentari con particolare riferimento all'olio extravergine di oliva. Assaggiatore professionista e direttore del comitato di assaggio degli oli di oliva (Capo panel) di “PrimOlio”, è Panel Leader e giurato nei maggiori concorsi nazionali ed internazionali di olio, presidente presso Domina International Olive Oil Contest di Palermo, è co-fondatore di “TerraOlivo Jerusalem Award”, responsabile del Panel del Concorso internazionale “OLIVINUS Argentina Award”, membro del Concorso "OLIVE JAPAN Tokyo" e del "NYIOOC - New York International Olive Oil Competition". Insegna nei corsi di formazione nel settore dell’olio di oliva, ed è autore di numerose pubblicazioni tematiche.
"Il tour si concluderà, ci ricorda la Pizzi, alla "Villa Rossi Dimora Storica” (www.villarossidimorastorica.it) che ci accoglierà a pranzo. La struttura è immersa negli uliveti della campagna di Santa Cristina d’Aspromonte (RC), località Calabretto, all'ingterno di un Borgo rurale con una vista di eccezione che la rende una location unica ed esclusiva. Formata da due casali risalenti ai primi dell’800 è stata restaurata senza stravolgerne l’autenticità. Ed è qui che si esprime al meglio il suo chef executive Nino Rossi.
Nino oggi è tra i più amati e apprezzati chef del panorama calabrese, con la sua cucina essenziale, autentica, basata su materie prime di qualità eccelsa e cibi rispettosi della stagionalità. Dopo aver girovagato in lungo e in largo per l'Italia alla ricerca di odori e sapori nuovi e aver affiancato alcuni tra i più grandi chef stellati italiani, nel 2007 decide di tornare in Calabria per gestire in prima persona Villa Rossi, l'Azienda agricola di famiglia.
L’esperienza acquisita e la sua raffinata fantasia conferiscono la giusta eleganza al gusto e la particolare innovatività alla forma e ai sapori dei suoi piatti che risultano dei piccoli capolavori, alcuni di questi presentati nel corso della prima "Domenica Gourmet" a Villa Rossi:
-Aperitivi: da mangiare con le mani (Rocher di coda e cipolla; Fritturine della tradizione) e al cucchiaio (Zuppetta di pane di segale con pomodoro confit, ricotta al forno e granita di sedano).
-Antipasto: Battuta al coltello di podolica su cracker soffiato, mousse di caciocavallo di Ciminà e misticanza amara.
-Primo: Mezzi paccheri con acqua di prezzemolo, guanciale aspromontano, pomodorino semi dry e profumo di limone.
-Secondo: Pancia di maialino con purè affumicato e giardiniera di microverdure.
-Dolce: Cremoso al cioccolato Guanaja Valrhona con olive leccine, pane, olio e gelato al fiordilatte

PROGRAMMA
ore 09:30 - Partenza* da Reggio Calabria
ore 10:30 - Visita dell’Azienda Agricola Maria Eleonora Acton di Leporano
ore 12:00 - Corso di degustazione dell’olio ExtraVergine tenuto dal Dott. Antonio Giuseppe Lauro
ore 13:30 - Pranzo a “Villa Rossi”, chef Nino Rossi.

*È previsto il tour con un pullman turistico al costo di € 10,00 a persona per un numero minimo di 30 adesioni.

Per chi volesse raggiungere l’Azienda con un mezzo proprio le indicazioni sono:
partendo da Reggio Calabria, percorrere l’autostrada A3 vs Salerno ed uscire allo svincolo di Gioia Tauro, alla rotonda prendere la terza uscita dir. Taurianova, procedere fino a superare il Centro Commerciale “porto degli Ulivi” fino alla località Cannavà di Rizziconi (RC) e subito dopo il primo distributore svoltare a destra verso Contrada Rotta, proseguire sempre dritto per 600 metri e svoltare a sinistra verso l’Azienda.
COSTO DELL’EVENTO € 55,00 (esclusa l’opzione con pullmann)
Per info: Giovanna Pizzi 338 8192220

mercoledì 28 maggio 2014

I magnifici tre di Calabria: Ceraudo, Abbruzzino e Di Pace, insieme a Strongoli.

I magnifici tre chef calabresi, Ceraudo, Abbruzzino e Di Pace, annunciano il rinvio della serata "stellata" del 28 maggio p.v. al 17 Giugno 2014 alle ore 20:30.
Si giocherà in casa di Caterina Ceraudo, in contrada Dattilo di Strongoli (KR), l'incontro ai vertici dell'alta cucina calabrese. Ospiti in cucina di Caterina - fresca stella Michelin - un altro "stellato" calabrese, Luca Abbruzzino, del ristorante omonimo di alta cucina localedi Catanzaro e lo chef emergente Gennaro Di Pace, dell'Osteria Porta del Vaglio di Saracena, 
"Sono il volto dinamico della Calabria revolution che tra i fornelli ha fatto ben parlare e soprattutto ammaliare il palato con una concentrazione di sapori ben dosati e armonicamente miscelati nei piatti presentati a tavola." 
Si legge così sui profili facebook dei maestri di cucina calabresi, che continua nell'articolo di AMBReport.
"Belli da vedere, ottimi da mangiare, con una attenzione particolare ai prodotti del territorio, puntando su materie prime che raccontano storia e passione di chi li produce, tradizione e legame con la terra di aziende e produttori che hanno scelto da che parte stare: il buono e sano."
Sfumato l'appuntamento del 28, riprogrammate l'agenda per 17 Giugno 2014, per poter vivere, nello scenario semplice ma di effetto del ristorante Dattilo, una serata con "stelle" tra le "stelle.

lunedì 24 febbraio 2014

OLIO: PANDOLEA RISCALDA FORNELLI PER COMPETIZIONE A CITTA’ DEL GUSTO.

Si chiama ”Assaggi di fine anno” il concorso di cucina organizzato dalle donne di Pandolea con la collaborazione del Gambero Rosso che gode del patrocinio di Regione Lazio e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Il concorso si prefigge di sensibilizzare gli allievi cuochi ad utilizzare oli extra vergine di oliva di qualità nelle loro prove di cucina e nella preparazione dei piatti. Una sorta di educational, con un concorso a squadre, per dimostrare che la riuscita di un piatto è legata agli ingredienti che si utilizzano e all’olio di oliva extra vergine in primis.
Sei gli Istituti professionali di Stato per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera (Ipssar) che partecipano a questa seconda edizione di Assaggi di fine anno si tratta degli istituti Ipssar Michelangelo Buonarroti di Fiuggi www.alberghierofiuggi.it; Ipssar Marco Gavio Apicio di Anzio www.ipssardianzio.it; Ipssar Pellegrino Artusi di Roma www.albartusiroma.it; Ipssar Tor Carbone di Roma www.ipssartorcarbone.it; Ipssar Elsa Morante (Tor Carbone) Roma www.ipssartorcarbone.it; Ipssar di via Argoli www.ipssartorcarbone.it.
L’iniziativa si svolge con la collaborazione del consorzio Olio Extravergine di Oliva Toscano Igp.
Gli studenti dei sei istituti, sia di sala che di cucina, saranno educati al consumo di olio extra vergine di oliva con dei mini corsi tenuti dalle donne di Pandolea e informati sulle norme che tutelano certificazione e norme di etichettatura di origine. Ad aprile le squadre dei giovani cuochi saranno ospiti della Città del Gusto di Roma per sfidarsi ai fornelli, assistiti dai tutor e dai docenti delle Scuole di cucina del Gambero Rosso.
A chi si aggiudicherà questa seconda edizione Pandolea mette in palio una fornitura di olio extra vergine di oliva ed un soggiorno presso un’azienda olivicola associata oltre all’opportunità di partecipare, da chef, alle iniziative pubbliche di Pandolea.
“Il nostro obiettivo – ha riferito la presidente di Pandolea Loriana Abbruzzetti – è quello di educare all’uso consapevole dell’olio extra vergine di oliva italiano in cucina. L’esperienza dell’associazione, che da anni svolge azione di sensibilizzazione nei confronti di migliaia di giovani studenti in tutta Italia, si arricchisce anche con l’iniziativa Assaggi di fine anno dedicato ai giovani chef conferendo loro un patrimonio di conoscenze sul prodotto simbolo della dieta mediterranea che aiuta a migliorare l’offerta dei loro piatti con un prodotto di alta qualità: l’olio extra vergine di oliva IGP Toscano”.
Il progetto coinvolge oltre agli studenti degli istituti alberghieri anche i loro docenti “Si tratta di una competizione che unisce e non divide – ha aggiunto la Abbruzzetti - perché a vincere ad Aprile nella Città del Gusto saranno l’inventiva e l’alta qualità dell’olio extra vergine di oliva che imprimeranno un ritmo diverso alla cucina di questa sfida entusiasmante ai fornelli che reca i colori del Made in Italy”.
Fonte: Pandolea

martedì 12 marzo 2013

Storie di Calabresi lontani da casa - Antonio Mermolia, lo chef di Manhattan.

di Clara Varano
Quando la passione diventa amore, allora l’amore si trasforma in arte. 
È questo che fa a New York il giovane chef Antonio Mermolia, cresciuto a Gioia Tauro, trasforma l’amore in arte. L’amore per la sua famiglia, per la sua Calabria e per la sua Italia, tutto espresso nei piatti che propone ai clienti del ristorante in cui lavora a New York, per l'esattezza a Manhattan, un paio di "blocks" da Times Square. La cucina de “Il Punto”, nella Grande Mela, il suo mondo fino alle 2:00 di notte. Eppure, prima di approdare al mondo dell’arte culinaria, il 29enne Antonio, era tutt’altro. Giocatore professionista di basket, senza basi per approcciare al mondo della ristorazione, un giorno decide di fare il cuoco e ci riesce bene. La sensazione che si ha parlando con lui non è di chi, lavorando in una città come New York, ne “Il Punto”, il ristorante italiano di “Hell's Kitchen”, si senta in qualche modo arrivato, ma di un ragazzo semplice, che ha mantenuto la genuinità e l’umiltà di chi, e lo ammette lui stesso candidamente, ha “ancora tutto da imparare”.
“Io sono una specie di autodidatta, non ho fatto la scuola alberghiera – racconta –. Ho sempre cucinato, però, mi è sempre piaciuto farlo, come agli altri membri della mia famiglia”. Il suo approccio al cibo è, tuttavia, particolare. Da quando era piccolo, infatti, Antonio presta molta attenzione ai sapori delle pietanze ed alla loro qualità. “Se mia madre cucinava una semplice carne arrosto, se la carne non era della qualità giusta io restavo senza cena, preferivo non mangiare. Mi sono sempre rifiutato di mangiare quello che per me non era buono. Ricordo che dicevo a mia madre ‘Ma dove l’hai comprato questo? Non l’hai preso nel solito posto…?’”. Una ricercatezza di gusto che Antonio porta con sé nella sua esperienza in cucina.
Il basket lo tiene lontano da casa per parecchi anni, ma quando torna, perché stanco di stare separato dalla famiglia e di vivere una vita troppo sacrificata, decide di continuare a giocare nella squadra locale di Gioia Tauro, così da poter coltivare tutte le sue passioni, che non sono poche. “Sentivo di poter fare altre cose e quel tipo di vita mi limitava. All’interno del ristorante mi sono appassionato alla musica ed alla pittura. Non mi chiedere come è nato questo amore per la pittura perché non lo so”. Un giorno, difatti, dipinge una tela per caso e da allora non si è più fermato. “Per ora è solo una passione, anche qui a New York ho dipinto, ma non ci vado proprio nelle gallerie d’arte, perché per ora non è nei miei obiettivi, in futuro non so e comunque non credo che potrei mai competere”. Ma in fondo cos’è l’arte culinaria se non dipingere con impegno su un piatto qualcosa che oltre ad essere bello è anche buono?
Muove i suoi primi passi nella cucina dell’hotel dei genitori, Marisa e Salvatore, e all’inizio, quando l’hotel inaugura, non entra in cucina, ma si dedica al lavoro in sala. Studia per diventare sommelier e, quando può, legge libri di cucina. Quando, però, in punta di piedi, si avvicina ai fornelli per aiutare il papà, scopre un mondo, il suo mondo.
La sera dopo il lavoro, torna a casa e analizza le tecniche di cucina che hanno fatto grandi i grandi della cucina. Prova e riprova queste tecniche nella cucina dell’hotel, il suo laboratorio, le associa alla cucina tradizionale, utilizza solo ed esclusivamente ingredienti di prima scelta, come la pasta di Gragnano, l’olio d’Aspromonte, ed il gioco è fatto, i piatti serviti ai clienti dell’hotel sono buoni e preparati con gli ingredienti migliori.
Da quasi un anno in America, Antonio arriva a Manhattan per caso convinto di fare un’esperienza formativa, che lo arricchisse, di un mese al massimo, poi, invece, ci è rimasto.
Il vecchio manager del ristorante “Il Punto” cerca uno chef capace di cambiarne l’immagine. Contatta Antonio, lo conosce all’opera nel suo ristorante e da lì al volo di sola andata per New York, il passo è breve. Antonio, comunque, non dimentica la sua terra, porta sul tavolo dei suoi clienti quella che lui definisce “la tradizione, con qualcosa di mio, ma con grande rispetto!”.
Eh sì, perché per lo chef Mermolia, la tradizione è qualcosa di sacro che non si può stravolgere e che oggi è tornata ad essere la forza e la più grande ricchezza della ristorazione e della cucina italiana. Rivoluzione in cucina, direbbe forse qualcuno se leggesse il menu de “Il Punto”, ma quella rivoluzione si chiama tradizione, con la “T” maiuscola. Certo la tradizione di Antonio è diversa dalla solita calabrese, perché contaminata dalla Campania, regione d’origine dei suoi nonni materni. Così, torna sui tavoli l’antica ricetta amalfitana delle melanzane al cioccolato, che lui serve alla sua maniera, oppure la stroncatura di alici, un tipo di pasta tipico della zona di Gioia Tauro.
Tutto questo secondo Antonio non va stravolto perché bisogna rispettare la storia della cucina per poter un giorno scriverla. “Quello che noi oggi chiamiamo tradizione un tempo era attualità e quello che oggi per noi è attuale un giorno sarà tradizione, per questo bisogna avere rispetto per tutto, specie qui a New York dove è facile perdersi”.
E per non perdere di vista ciò che, se si volta indietro a guardare, scorge tra le mani di mamma Marisa o delle sue nonne, il tenace e caparbio Antonio si fa ispirare da tutta la ristorazione italiana. “È questo che mi dà la forza di essere il più possibile autentico qui a New York. Siamo italiani e la nostra forza è legata alle nostre radici. Questo penso!”.
Quello che lo affascina, non è ciò che cucina in sé, ma l’idea di quello che sta facendo assieme al proprietario Tony Pecora, ad Antonio, Giancarlo, Paola, Armando, Vittorio, Fabio, Mauro, Juan Pablo, Bernabe, Lionel, Serafino, Oscar, Rodrigo, Filiberto, Edoardo, Rafael, Luis, Maria, Rigoberto, Jesus, insomma “ai ragazzi”, dice lui. L’idea di fare qualcosa di autentico che rappresenti veramente ciò che pensa, ciò che è. “Che poi sia innovazione o tradizione poco importa, l’importante è che esprima fedelmente me stesso, se poi alla gente piace pure, ben venga. Non deve essere obbligatoriamente la cosa più buona che abbiano mangiato, ma semplicemente qualcosa di diverso, un pensiero diverso”.
Inconsapevole, di realizzare filosofia del cibo, Antonio, ancora non sa quando e se finirà la sua avventura a New York ed è prontissimo a tornare nella sua amata Calabria senza rimpianti, a riprendere il posto nella cucina dove ha mosso i primi passi. Lui, che al mattino, racconta con molta semplicità, si alza “alle 8:45, perché New York è una città che non si sveglia presto per nulla”, e soffre la solitudine di vivere lontano dagli affetti, in una metropoli dove sei un puntino fra i puntini, lo immaginiamo a casa sua, ai fornelli, a cucinare stancamente, quell’uovo al tegamino col pomodoro che “se mi chiedessi ‘prima di morire cosa vorresti mangiare?’ ti direi ‘l’uovo fatto in padella col pomodoro e un po’ di pane per fare la scarpetta’!”.
Semplicemente semplice.
Fonte: strill.it

mercoledì 19 dicembre 2012

Comunicare l'olio da olive. Anche New York apprezza l'olio italiano.

E' una notizia che risale a qualche settimana addietro (novembre 2012), quella relativa all'UNASCO (Associazione di produttori olivicoli), che impegnata in un progetto di valorizzazione delle produzioni olearie dei circa 190.000 soci, ha presentato presso una serie di ristoranti di Manhattan (New York) i nuovi prodotti della campagna olearia 2012/2013.
La serie di incontri, culminati con la degustazione guidata degli oli extravergine di oliva di UNASCO, si è svolta presso i maggiori ristoranti italiani di New York aderenti al circuito "Ospitalità Italiana – Ristoranti italiani nel mondo" promosso dalla Camera di Commercio Italo-Americana di New York City (www.italchamber.org).
Nel corso dei meeting in terra americana ho partecipato nelle vesti di capo panel presentando, agli chef ed alla brigata di cucina dei singoli ristoranti interessati dal progetto, i nuovi oli UNASCO "freschi" di frantoio. Le degustazioni guidate, replicate in ogni ristorante visitato, mi hanno dato l'occasione di parlare di analisi sensoriale dell'olio da olive e, nel contempo, di "smontare" e rimuovere molti dei pregiudizi nati intorno all'olio extravergine di oliva.
Descrivere, con dovizia di particolari, cosa si nasconde dietro all'amaro ed al piccante dell'olio extravergine di oliva di eccellenza, e perchè ricercare queste sensazioni, raccontare delle molecole "nutraceutiche" presenti nell'olio, mi ha permesso di sfatare molti miti nati e cresciuti intorno all'olio di oliva. Infatti, ancora oggi, ad ogni latitudine, capita di sentir paragonare le sensazioni di "pungenza" e di "amaro", riscontrabili negli oli di alta qualità, con difetti dell'olio, mentre è sentire comune paragonare alcuni "difetti" dell'olio di oliva di scarsa qualità, o mal conservato, riscaldo e rancido su tutti, con sensazioni positive che ricordano sentori e profumi tipici dei vecchi, e superati, metodi di produzione dell'olio. 
Ma veniamo alla descrizione degli oli che UNASCO AOP Associazione Organizzazioni Produttori Olivicoli ha presentato.
Olio Extra Vergine di Oliva “UNASCO” 100% ITALIANO. 
Zona di provenienza del prodotto e dell’azienda.
Il prodotto proposto proviene da olive molite e raccolte nel nord della Puglia, zona Garganica, in provincia di Foggia. L’attento monitoraggio, svolto sul campo da tecnici UNASCO specializzati, ha determinato una raccolta di olive sane. La raccolta si è svolta la prima decade del mese di novembre. La perfetta invaiature delle olive ha trasmesso una ricca carica polifenolica e un’equilibrata caratteristica organolettica che ha permesso di ottenere un olio extra vergine con elevate caratteristiche qualitative.
Caratteristiche.
L’olio extra vergine Biologico proposto è certificato e garantito "100% ITALIANO ” ed è supportato dalla rintracciabilità on-line. Le olive sono interamente di provenienza italiana e le fasi di produzione dell’olio, dal campo alla tavola, sono certificate da DNV. La tracciabilità on line certificata da DNV permette al consumatore finale di conoscere tutte le informazioni relative all’intera filiera “dal campo alla tavola”.
Olio extravergine proposto: convenzionale e biologico.
Primo Extravergine:
Olio Extra Vergine di Oliva UNASCO "100% ITALIANO”
Olio extravergine di oliva. Composto da un blend di olive, Ogliarola Garganica 82% e Leccino 18%, tipiche dell’area Garganica, nella zona di Carpino (Foggia), quest’olio è destinato ai consumatori più attenti. E’ un fruttato di media intensità con sentori di carciofo, cardo selvatico, basilico, rosmarino, mandorla dolce e pepe nero. E’ equilibrato nel gusto amaro e piccante. Ottimo su verdure crude o lesse. Esalta carni e verdure alla brace.
Confezione.
Il prodotto è fornito in bottiglie da 1 litro, in cartoni da 6 bottiglie. 
Quotazione: €. 5,25 +iva 4%. 
Ritiro presso il nostro magazzino di Roma in via Cardinale Massimi 19 (50 metri fermata Battistini metro A). Il magazzino effettua i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 22,00. Il magazzino riceve solo per appuntamento telefonico al numero 3294132776 oppure 068558692 chiedere di Renzo.
Secondo Extravergine:
Olio Extra Vergine di Oliva UNASCO BIOLOGICO "100% ITALIANO” 
Olio extravergine di oliva. La varietà di olive che caratterizza l’olio extra vergine Biologico Unasco è il Leccino. La zona di raccolta delle olive è Carpino (Foggia). La varietà del leccino da origine a un olio dalle caratteristiche sensoriali del fruttato leggero che lo rende armonico sia su pietanze a base di carne che su pietanze a base di pesce. Il consumatore attento può riconoscere all’assaggio sentori di carciofo, rosmarino e mandorla dolce. UNASCO BIO risulta equilibrato nel gusto amaro e piccante.
Confezione.
Il prodotto è fornito in bottiglie da 1 litro, in cartoni da 6 bottiglie. 
Quotazione: €. 5,25 +iva 4%. Ritiro presso il nostro magazzino di Roma in via Cardinale Massimi 19 (50 metri fermata Battistini metro A). Il magazzino effettua i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 22,00. Il magazzino riceve solo per appuntamento telefonico al numero 3294132776 oppure 068558692 chiedere di Renzo.
Come detto, gli oli UNASCO godono del "Sistema integrato di qualità e rintracciabilità".
Unasco ha realizzato un Sistema integrato di qualità e rintracciabilità, al fine di garantire e soddisfare le esigenze di sicurezza e qualità del prodotto in commercio verso il consumatore finale. La normativa italiana in materia di prodotti alimentari è già molto rigida e tutela di per sé la salute dei consumatori. Unasco adottando il Sistema integrato di rintracciabilità, attraverso un organismo di certificazione, garantisce anche tutte le fasi produttive dell’olio e con il supporto di un programma web-based è in grado di fornire facilmente al consumatore finale tutte le informazioni ritenute utili in riferimento al prodotto acquistato.
Funzione del Sistema integrato di qualità e rintracciabilità.
Il consumatore acquistando il prodotto ottiene uno strumento in grado di fornirgli informazioni sulla tracciabilità del prodotto e il percorso che questo ha subito dal campo alla tavola. Il cliente per accedere a queste informazione deve inserire all’interno di un’apposita area del sito web www.olitaliano.it il codice di confezionamento che trova sulla contro etichetta o sul collarino della bottiglia di olio. Con questa operazione potrà ottenere e verificare: 
metodo di produzione - Sistema integrato di rintracciabilità
analisi di qualità
analisi multiresiduale
data di raccolta, di molitura, di stoccaggio, di confezionamento
azienda agricola produttrice della materia prima
il frantoio dove è avvenuta la spremitura
lo stoccatore e relativo Silos dove è stato prelevato l’olio. 
Un sistema che ripercorre le singole fasi di produzione.
L’adozione di un sistema che permette di risalire alle singole fasi di produzione, consente di comunicare al consumatore l’impegno quotidiano degli olivicoltori di Unasco verso l’eccellenza della qualità del prodotto finale. Inoltre l’applicazione di determinate disciplinari sul processo di produzione, proprie del Sistema integrato, permette di ridurre l’impatto ambientale dell’olivicoltura, di ottenere un prodotto di qualità, di stabilizzare i quantitativi prodotti e di legare il prodotto a uno specifico territorio, garantendo il consumatore sull’origine e sulle pratiche colturali adottate. Affinché il sistema possa assicurare il risultato finale è necessario che l’itinerario tecnico-colturale venga seguito da personale tecnico specializzato, in grado di intervenire al verificarsi di eventuali incongruenze. Il personale tecnico qualificato, supportato anche dalle analisi sui residui di agrofarmaci e dalle registrazioni del quaderno di campagna, autorizza la raccolta dei lotti e il loro trasferimento in frantoio. Dopo un primo esame visivo, il lotto conforme viene avviato alle linee di trasformazione, che devono osservare il principio di separazione spazio-temporale (attraverso una linea dedicata esclusivamente al prodotto tracciato). L’olio ottenuto viene poi stoccato nei sili identificati e sigillati. Ogni silos viene sottoposto alle analisi di qualità (acidità, perossidi e polifenoli), per determinarne definitivamente la categoria merceologica e per ricercare eventuali residui di fitofarmaci. Il prodotto è così pronto alla successiva commercializzazione all’ingrosso o all’imbottigliamento diretto e porta con se le tracce tangibili di tutto il processo produttivo.
Informazioni:
UNASCO SCaRL - Società Consortile a Responsabilità Limitata Sede: Via Tevere, 20 - 00198 Roma Tel. 06.8558609 – 06.8558692 - Fax 06.8414404 - segreteria@unasco.it - www.unasco.it

Dr Antonio G. Lauro - Capo Panel