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lunedì 18 febbraio 2013

L'ASSITOL lancia l'allarme: diminuiscono le vendite di olio d'oliva.

Vendite in frenata per l'olio d'oliva, sia in Italia che all'estero. Lo affermano gli ultimi dati ASSITOL, l'Associazione Italiana dell'industria olearia, che, negli ultimi due mesi del 2012, delineano un rallentamento degli scambi nei principali segmenti del mercato.
Tra novembre e dicembre dello scorso anno, l'extravergine, da sempre prodotto di punta del comparto, ha registrato in Italia una riduzione delle vendite a due cifre. Sul dato, pesa soprattutto la perdita di quote da parte della Grande Distribuzione, sbocco privilegiato delle vendite. In sofferenza appare anche l'olio d'oliva, che diminuisce di oltre il 13%. Resistono la produzione biologica e le DOP/IGP, ma su consuete quotazioni di nicchia, mentre è in fase di ripresa il sansa (+56%).
Anche sul fronte dell'export, nell'ultimo bimestre del 2012, sono giunti segnali negativi per il settore: l'extravergine, vale a dire il "top" del comparto dell'oliva, perde circa il 21% delle esportazioni.
La tendenza al ribasso delle vendite non è, tuttavia, una diretta conseguenza della crisi economica. I dati di previsione sulla produzione olearia a livello mondiale indicano una forte diminuzione dei quantitativi rispetto alle scorse annate. In particolare, la Spagna, principale produttore a livello mondiale, ha più volte annunciato, negli ultimi mesi, una pesante contrazione dei volumi di olio d'oliva rispetto ai tre anni precedenti, considerati da record. Per questa ragione, a fronte di un'offerta in calo, i prezzi all'origine sono aumentati e, nel bimestre finale del 2012, le vendite si sono fermate anche sul territorio spagnolo (-18%).
"Le dichiarazioni spagnole sulla minore disponibilità di olio - osserva Claudio Ranzani, direttore generale di ASSITOL - hanno contribuito a provocare un certo nervosismo, anche se in altri paesi le produzioni sono buone e le giacenze della scorsa campagna sono elevate". Gli stessi operatori spagnoli hanno ammesso che i prezzi all'origine potrebbero aumentare ancora. Il timore di un ulteriore rialzo ha quindi indotto le imprese a frenare le vendite promozionali e rallentare gli scambi nella parte finale dell'anno, sia sul fronte interno che estero, attestandosi su posizioni già consolidate.
Fonte: viniesapori.net

martedì 17 gennaio 2012

Olio: Gargano (Unaprol), “ridurre alchil esteri cresce gioco di squadra a difesa made in Italy”

Roma - “La difesa del vero olio extra vergine di oliva made in Italy passa anche dalla revisione dei parametri degli alchil esteri”. E la missione di Unaprol - Consorzio olivicolo italiano nei prossimi mesi, sarà quella di chiedere alle istituzioni comunitarie di modificare in senso restrittivo il regolamento 61/2011. Il regolamentazione comunitaria stabilisce in 75 mg/kg di alchil esteri, che può essere esteso fino a 150mg/kg il limite attuale. Una soglia “troppo elevata” secondo il presidente Massimo Gargano, che deve essere portata a 20mg perché, spiega, “questa è la soglia che è presente in un buon olio italiano prodotto da non più di 18 mesi”. E su questo fronte si registra la condivisione degli stessi obiettivi anche da parte del CNO consorzio nazionale olivicoltori emersa durante l’evento “elogio dell’olio e dell’ulivo” promosso dalla fondazione Puglia-Europa-Med che fa capo al presidente nazionale del forum politiche agricole del PD, Enzo Lavarra.
Unaprol, intanto, presenterà nelle prossime settimane una ricerca condotta da diverse università italiane, con l’Università di Perugia a fare da capofila e coordinata dal professor Maurizio Servili della facoltà di agraria dell’ateneo umbro. Lo studio fornirà le basi per un confronto con il mondo politico. “Oggi – spiega Gargano - c’è un problema di etichetta. E non solo per le bottiglie di extravergine d’oliva, ma anche per tutti gli altri prodotti che contengono olio, come ad esempio i sughi. L’etichetta oggi è obbligatoria, ma è scritta talmente piccola che spesso non è leggibile”. Tra i primi con cui i produttori d’olio hanno già avviato un confronto c’è il nuovo ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Mario Catania. “È una persona sensibile, attenta e competente – spiega Gargano – Siamo convinti che con lui - persona esperta del problemi del settore - si possa fare un ottimo lavoro”.
Per i produttori d’olio italiano il momento non è dei migliori. I prezzi hanno recentemente registrato un forte calo, con dirette ripercussioni per le aziende. “Sono state fatte scelte che non pongono l’agroalimentare alla base dello sviluppo e della crescita del Paese – continua Gargano – E così l’industria agroalimentare italiana è diventata preda di altri soggetti che sono riusciti a dar valore diverso al made in Italy sugli scaffali della grande distribuzione organizzata”. Secondo Gargano c’è stato “un furto sull’identità dell’olio made in Italy, con operazioni di marketing che mettono foto di colli umbri e toscani sulle bottiglie che se va bene contengono olio tunisino o addirittura prodotti raffinati e poi ricolorati”.
Impossibile, secondo Gargano, “che i distributori non si rendano conto di non poter vendere extravergine d’oliva a prezzi inferiori a 3 o 4 euro. In Puglia – spiega Gargano – la produzione dell’olio costa mediamente 3,53 euro al chilo; 3,73 in Calabria e sopra i 4 euro nel Lazio. Oggi i consumatori ritengono di acquistare olio italiano quando invece questo non lo è”. Ma vi sono un’industria e una GDO serie in questo paese – ha poi aggiunto Gargano - che prestano attenzione non solo ai prezzi ma anche al contenuto della loro offerta ai consumatori e con loro vogliamo dialogare”.
Fonte: C.S. Unaprol

giovedì 15 dicembre 2011

OLIO – Federdop lancia “Primaclasse”. Premio d’eccellenza per il vero made in Italy .

Roma – Sicilia con l’azienda Titone per la Dop Valli Trapanesi; Umbria con l’azienda Mascio per la Dop Umbria e Abruzzo con il frantoio Ranieri per la Dop Aprutino Pescarese. Sono le tre regioni che si sono aggiudicate la prima edizione del premio “prima classe” rispettivamente d’oro, d’argento e di bronzo. Al consorzio Aprutino Pescarese va anche il riconoscimento di consorzio più virtuoso del 2011.
Il primaclasse premio per le migliori aziende produttrici di oli extra vergini di oliva DOP italiani della campagna 2011, ideato da Federdop con il patrocinio ed il sostegno del Ministero delle politiche agricole Alimentari e Forestali e la collaborazione degli operatori del settore dell’olio di oliva, sono stati consegnati a Roma nel corso di una cerimonia.
“Questa iniziativa ha riferito il presidente di Federdop Silvano Ferri, vuole essere un contributo allo sviluppo della cultura del consumo consapevole dell’olio extra vergine di oliva a denominazione di origine protetta e alla promozione dei territori di produzione”.
Dal focus dell’osservatorio economico di Unaprol che ha preceduto la consegna dei primaclasse risulta che l’Italia vanta al suo attivo 40 riconoscimenti (39 DOP e 1 IGP). Seguiti dalla Grecia (27) e dalla Spagna (23).
Il comparto degli oli DOP e IGP presenta un numero di riconoscimenti piuttosto elevato, ma il livello di produzione certificata resta ancora basso. Secondo i dati più recenti, la produzione certificata si è attestata intorno alle 10 mila tonnellate e vede le province di Trapani e Siena quelle con maggiori riconoscimenti di oli DOP e IGP.
Nei primi 10 mesi dell’anno, sono stati venduti complessivamente più di 168 milioni di litri di olio per un valore di 669 milioni di euro; La categoria più venduta è l’extravergine “convenzionale” per la quale si registra un incremento a volume (+1,5%) ed una contrazione a valore (-1%), rispetto allo stesso periodo del 2010.
Per le Dop si evidenzia una situazione di stabilità per i volumi e in crescita del 4% del valore; per il bio la tendenza positiva riguarda sia i volumi, sia i valori (rispettivamente +7% e +5%);
La gran parte degli oli DOP venduta all’interno della GDO rientra in una strategia di differenziazione dell’insegna. Il 46% degli oli DOP venduti con circa 1.050.000 di litri è a private label.
La cerimonia di consegna dei riconoscimenti è stata preceduta da Vignette di extra vergine DOP. Una lettura sulla qualità del prodotto a denominazione di origine protetta a cura del prof. Raffaele Sacchi del dipartimento di Scienza degli alimenti della facoltà di agraria – Portici – dell’università degli studi di Napoli Federico II.
Nel corso della cerimonia di consegna, il presidente di Unaprol Massimo Gargano ha annunciato il premio giornalistico Ranieri Filo della Torre. Il concorso nazionale dedicato alla memoria del direttore generale di Unaprol, prematuramente scomparso lo scorso 2 novembre 2011.
Il bando del concorso, riservato a giornalisti e fotoreporter - sarà reso pubblico nei prossimi giorni - si concluderà il prossimo 29 febbraio 2012. La proclamazione dei vincitori sarà resa nota il prossimo 21 marzo a Roma, mentre la consegna dei premi avverrà alla fine di marzo durante l’edizione 2012 del SOL di Verona.

martedì 4 ottobre 2011

OLIO: Italia maglia rosa in Svezia per alta qualità. Mipaaf e Unaprol lanciano I.O.O.%

Mipaaf e Unaprol spingono più a nord in Europa la frontiera dell’olio extra
vergine di oliva I.O.O.% di alta qualità italiano. Una missione commerciale in Svezia,
a Stoccolma, lancia la sfida per sensibilizzare i consumatori svedesi ad un consumo
consapevole del prodotto simbolo del made in Italy nel mondo.
La missione inserita in un più articolato programma di promozione, previsto dal
primo contratto di filiera per l’olio di oliva italiano, si avvale della collaborazione di
Veronafiere per l’organizzazione degli eventi di fidelizzazione di nuovi consumatori,
buyer, giornalisti ed opinion leader.
Dal seminario Unaprol svoltosi a Stoccolma risulta che Il consumo di olio d’oliva in
Svezia è in costante aumento anche se risulta essere più basso di quello di altri Paesi
europei tradizionali consumatori di olio d’oliva. L´Italia è in pole position per quanto
riguarda le importazioni in Svezia di olio di oliva in generale. La quota di mercato si
aggira intorno al 65%.
“Il nostro obiettivo ha riferito il presidente di Unaprol, Massimo Gargano, è continuare
a sostenere la leadership dell’olio extra vergine di oliva italiano in questo Paese,
contribuendo a diffondere tra i nuovi consumatori la cultura di un prodotto altamente
salutistico”.
Dall’indagine Unaprol risulta che il mercato dell’olio di oliva e di extra vergine di oliva in
Svezia viene assorbito per il 15% circa attraverso il canale HO.RE.CA. (hotel, ristoranti
e catering); per il 75% attraverso la GDO (grande distribuzione organizzata), mentre il
restante 10% viene veicolato attraverso negozi di gastronomia specializzata, gourmet
e delicatessen.
Gli svedesi preferiscono confezioni di olio extra vergine di oliva da mezzo litro e
stanno progressivamente spostando i loro acquisti verso prodotti di pregio che offrano
certezza di origine e garanzie di alta qualità.
“A questa domanda selezionata risponde l’offerta delle aziende che costituiscono
il consorzio dell’olio extra vergine di oliva I.O.O.% alta qualità italiana – ha riferito
Gargano – che aggiunge, mercati come la Svezia rappresentano un’opportunità ma
anche una sfida per il sistema di aziende che non vuole arrendersi all’omologazione
dei sapori e alla confusione sullo scaffale”.
L’olio extra vergine di oliva in Svezia viene ancora considerato un prodotto di
nicchia da consumare in circostanze particolari, ma la domanda è stimolata
dall’apprezzamento della cucina tipica mediterranea che si va diffondendo grazie
soprattutto alla presenza di numerosi italiani nel paese scandinavo.
Le prove di degustazione ed i workshop organizzati da Veronafiere per Unaprol a
Stoccolma mirano a fidelizzare anche importatori indipendenti, la cui quota di mercato
supera il 15% e riguarda una fetta consistente dell’offerta di qualità dell’olio extra
vergine di oliva in Svezia.
Stoccolma, 4 ottobre 2011