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Visualizzazione post con etichetta margarina. Mostra tutti i post
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giovedì 5 settembre 2013

Perchè la margarina fa male.

Foto: dal web
Gli acidi grassi sono essenziali affinché le nostre cellule funzionino normalmente e rimangano vive. Le membrane delle cellule consentono il passaggio dei minerali e delle molecole necessarie dentro e fuori dalle cellule. Membrane sane impediscono a prodotti chimici nocivi e ad organismi come batteri, virus, muffe e parassiti di penetrare nella cellula. Gli acidi grassi sono coinvolti in una miriade di processi chimici nel nostro organismo e sono usati da certi ormoni come blocchi per costruzioni.
Due tipi di acidi grassi, omega-3 e omega-6, non possono essere prodotti dal nostro corpo e così devono venire assunti attraverso la nostra alimentazione. Sono chiamati “acidi grassi essenziali” (EPA), e se ne abbiamo una quantità adeguata possiamo utilizzarli per costruire gli altri acidi grassi di cui abbiamo bisogno. I supplementi a base di acidi grassi essenziali sono stati utili a molte persone con allergie, anemie, artrite, cancro, candida, depressione, diabete, pelle secca, eczema, affaticamento, problemi cardiaci, infiammazioni, sclerosi multipla, sindrome premestruale (PMS), psoriasi, metabolismo pigro, infezioni virali, ecc.
Gli acidi grassi naturali, contengono un doppio legame di una configurazione particolare chiamata anche “cis” dai biochimici. La cis fa sì che la molecola sia curvata in modo che i due atomi di idrogeno siano dallo stesso lato del doppio legame. Questo significa che i legami tra le molecole sono deboli, risultando un punto di fusione più basso
La margarina viene prodotta aggiungendo atomi di idrogeno alle molecole dei grassi per renderle più saturate, elevando il punto di fusione del grasso, in modo che rimanga solido a temperatura ambiente. Questo processo chiamato “idrogenazione”, per innescare la reazione richiede la presenza di un catalizzatore metallico e temperature di circa 260°C.
L’idrogenazione è diventata popolare in America perché questo olio non deperisce o diventa rancido così velocemente come gli oli normali e pertanto ha una durata maggiore. Potete lasciare un mattoncino di margarina sul tavolo per anni e non sarà intaccato da larve, insetti o roditori.
La margarina è un non-cibo! Sembrerebbe che soltanto gli umani siano così pazzi da cibarsene. Dato che i grassi nella margarina sono parzialmente idrogenati, i produttori possono dichiarare che è un prodotto “polinsaturo” e vendercelo come cibo sano.
Dato che questi grassi non esistono in natura, il nostro organismo non sa come comportarsi in modo efficace con loro, che agiscono come veleno su reazioni cellulari critiche. Il corpo tenta di usarli come se fossero buoni, avvolgendo le membrane cellulari.
Ciò altera il normale apporto di minerali e di altri nutrienti, permettendo ai microbi delle malattie e ai composti chimici tossici di entrare nelle cellule più facilmente. Risultato: malattia, cellule indebolite, limitate funzioni organiche e sistema immunitario esaurito.
Tali grassi possono anche deviare il normale meccanismo fisiologico per l’eliminazione del colesterolo. Il fegato stiva l’eccesso di colesterolo nella bile e lo invia alla cistifellea che lo svuota nell’intestino tenue giusto sotto lo stomaco. I trans-grassi bloccano questa conversione e contribuiscono ad elevare il livello di colesterolo nel sangue.
Molti di questi problemi sono noti da 15-20 anni, ma sono stati largamente ignorati negli USA. In Europa, sono limitati nelle produzioni alimentari, e alcuni paesi permettono non oltre lo 0.1% di contenuto. Al contrario, negli USA le margarine possono contenerne dal 30 al 50%.
Secondo il Dott. Russel Jaffe, un noto ricercatore medico, gli allevatori non nutrono i loro suini con trans-grassi altrimenti questi morirebbero mangiandoli.
La margarina non è l’unico prodotto alimentare sul mercato con un contenuto significativo di trans-acidi. Ogni alimento che reca la scritta “idrogenati” o “parzialmente idrogenati” sull’etichetta contiene trans-grassi. Essi includono molti prodotti da forno quali pane, crackers, stuzzichini, oli vegetali raffinati.
Fonte”disinformazione.it”

mercoledì 17 ottobre 2012

Una tabella ci salverà?

Nel corso del mio girovagare quotidiano su internet, improntato alla ricerca di news sull'olio di oliva, ho avuto modo di venire a conoscenza di una interessante tabella di conversione.
Non si tratta della solita complicata tabella dedicata alle calorie dei vari prodotti agroalimentari bensì di una semplice tabella, da utilizzare in cucina quando vogliamo sostituire il burro con l'olio di oliva in una ricetta. In effetti, la tabella, aiuta in questa sostituzione ed indica, a parità di risultato "gastronomico", le quantità di burro (o margarina) di una ricetta da sostituire col corrispondente quantitativo in olio di oliva. Un modo in più per "difenderci" da tutte le sostanze grasse diverse dal nostro, amato extravergine di oliva.
Il sito eatdrinkandbeolive.com enfatizza molto questa fase di trasformazione, chiamandola "L'alternativa più sana".
"Perché si deve cambiare abitudini e passare all'utilizzo di un buon olio extravergine, riporta il sito web australiano, soprattutto perché i grassi vegetali buoni (quelli dell'olio extravergine di oliva, per intenderci) dovrebbero far parte della nostra dieta quotidiana, al pari delle dosi giornaliere raccomandate di proteine, frutta e verdura. La ricerca indica che l'utilizzo di 2 cucchiai di olio d'oliva al giorno è ottimale per una buona salute. Infatti, coloro che consumano regolarmente l'olio d'oliva hanno un minor rischio (< 42%) di incorrere, ad esempio, in un ictus cerebrale. Rinomato per la salute del cuore, l'olio d'oliva è necessario anche per la salute del cervello. Ricordano sul sito web, che lo strato protettivo che ricopre le fibre nervose (guaina mielinica) è costituito principalmente da acido oleico, lo stesso disponibile in grandi quantità (70/80%) nell'olio di oliva."
Ecco la tabella di conversione:

Tavola di conversione Burro/Margarina - Olio Extravergine di Oliva
Nota:
1 teaspoon= 5 ml circa
1 tablespoon= 15 ml circa
1 cup= 250 ml circa
Io ho provato a convertire i quantitativi di burro in una ricetta di dolci da te con ottimi risultati. Provateci anche voi e fatemi sapere. La vostra salute, ringrazia.
Dr Antonio G. Lauro



mercoledì 3 ottobre 2012

L'extravergine di oliva per i biscotti da te.

(c) Getty Images
Sfatiamo il mito che, per fare un'ottima pasticceria, il burro (o la margarina o altri generici "grassi vegetali") sia l'ingrediente da preferire.
Vi propongo una ricetta semplice all'extravergine: i biscotti.
Ecco la ricetta dei biscotti all’olio extravergine d’oliva, ottimi per fare colazione: in una ciotola sbattere le uova con lo zucchero e poi, gradualmente, aggiungere l’extravergine, la vanillina e il limone. In un’altra ciotola versare la farina, un pizzico di sale e il lievito, mescolare e unire il tutto alla ciotola con le uova. Impastare per bene e, appena il composto sarà omogeneo, avvolgerlo in una pellicola, come suggerito dalla ricetta, e riporlo in frigorifero per circa 30 minuti.
Trascorso questo tempo, prendere l’impasto e stenderlo su un piano facendogli raggiungere lo spessore di mezzo centimetro: a quel punto con l’aiuto di un bicchiere fare dei cerchi di pasta che poi andranno messi su una teglia rivestita da carta da forno. Lasciar cuocere per circa un quarto d’ora a 180 gradi dopodiché i biscotti all’olio d’oliva saranno pronti per essere gustati nel latte a colazione o nel tè a merenda.
Ingredienti (per 4 persone):
2 uova
1 tuorlo
100 gr di zucchero
Vanillina
50 ml di olio extravergine di oliva
1 scorza grattugiata di un limone
Lievito per dolci
300 gr di farina 00

Fonte: marieclaire.it modif.